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Smart working, il 65% delle aziende lo usa anche per affrontare il caro energia

Tra gli aspetti ritenuti vantaggiosi da oltre la metà dei datori di lavoro smart, il potenziale aumento del risparmio dei costi di gestione degli spazi fisici (65,8%)

18 ottobre 2022

Lo smart working piace alle imprese. Tra i vantaggi che garantisce, c’è anche quello di affrontare questa fase di “caro energia”, garantendo dei risparmi in bolletta (spesa che va affrontata dallo smart worker). Il 66,1% fra coloro che hanno avuto modo di sperimentare lo smart working nella propria sede, infatti, afferma che tale modalità lavorativa incrementa la produttività, contro il 47,4% del resto dei datori di lavoro.

Tra gli aspetti ritenuti vantaggiosi da oltre la metà dei datori di lavoro smart sono il potenziale aumento del risparmio dei costi di gestione degli spazi fisici (65,8%; in particolare per le piccole imprese) e l’effetto che può avere in termini di riduzione dell’assenteismo (64,6%). Per i lavoratori, gli svantaggi sono soprattutto l’aumento dell’isolamento e dei costi fissi.

Lavoro agile, più della metà delle aziende punta a mantenere gli addetti coinvolti

Dal report emerge che le realtà produttive che hanno sperimentato lo smart working intendono continuare a utilizzarlo e nello specifico oltre la metà (55,5%) vorrebbe mantenere inalterata la quota di addetti coinvolti, il 3,7% vorrebbe aumentarla mentre il 41,2% intende diminuirla.

I rischi

A parte il rischio legato al potenziale isolamento dei lavoratori, i datori smart esprimono preoccupazione rispetto: alle relazioni e agli scambi professionali (42,8%); alla potenziale perdita del senso di appartenenza (40,9%); alla necessità di ripensare i modelli di leadership e di gestione del personale (31,6%); alle difficoltà nel monitorare il lavoro svolto (31,2%); e infine solo nel 26% dei casi per le difficoltà dovute alla carenza di competenze digitali dei dipendenti.

 

Fonte :Il Sole 24 Ore